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1. |
Rutta Libre
04:19
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Beer Brodaz – Rutta libre
C’era una volta un pub di periferia
ora non c’è più
C’era una volta il pub della vita mia
ora non c’è più
Che l’hanno fatto chiude i vecchi dei palazzi
che non volevano sentire gli schiamazzi
e le risate e l’allegria di quei ragazzi
Cacacazzi
Se c’è la musica che esce dalle casse
che sia elettronica o dal vivo per le masse
loro te chiamano le guardie e fanno i pezzi
Cacacazzi
Ma noi col cazzo che buttamo giù il volume
vogliamo fa caciara generare confusione
la rabbia è giunta al limite la birra è proprio tanta
uniti contro tutti scateniamo la rivolta
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Tu chiama le guardie io mi prendo un’altra media e grido
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
C’era una volta la roma alcolica
ora non c’è più
C’era una volta la notte magica
ora non c’è più
Che puntuale spunta fuori l’ordinanza
ed ogni sindaco felice l’autorizza
se no chi vive in centro poi con lui s’incazza
Che arroganza
E a noi ci tocca bere birra dalla plastica e
dopo le due non bevi più, la cosa è drastica
per chi lavora la faccenda is fa ostica
Agonistica
A noi non piace neanche un po’ la situazione
vogliamo fa caciara generare confusione
la rabbia è giunta al limite la birra è proprio tanta
uniti contro tutti scateniamo la rivolta
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Tu fai l’ordinanza io mi prendo un’altra media e grido
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Ho capito che volete
voi volete farmi smette
e con tutti questi limiti
io mi sento un po’ alle strette
se in città non posso bere
e in periferia nemmeno
ditelo subito e senza fare domande
mi ricomincio a fare le canne
prendo il posacenere mi piazzo sul divano
le videocassette delle tartarughe ninja e piano piano
senza far rumore
come piace a voi
senza far rumore
come piace a voi
Ma a noi col cazzo che ce chiudi dentro casa
Io voglio fa caciara e tu ricordati sta cosa
la rabbia è giunta al limite la birra è proprio tanta
uniti contro tutti scateniamo la rivolta
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
Se ci va una canna l'appicciamo sotto casa tua
Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
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2. |
Stasera
03:27
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Stasera vedo quella là
Mi devo preparare
Lavarmi ed acchittare
Per farla innamorare
Svuoto l’armadio ma non ho
Nemmeno una camicia
E i jeans mi stanno larghi
Non devo fare tardi
Botta all’ascella madida
La barba non la faccio
C’ho un viso che è uno straccio
Ma sono stato peggio
Forse il profumo non ci va
È poco raffinato
Mi sento molto agitato
E pare che m’hanno menato
Che fatica che si fa
Per fare colpo
Il vestiario lo si sa
conta tanto
mentre escogito qualcosa
mi domando chissà
Chissà lei che sta a pensa?
“Stasera mi vesto da bagascia!”
“Stasera mi vesto da bagascia!”
Dove la porto chi lo sa?
Mi ci vuole un’idea
Qualcosa di brillante
E che sia interessante
Troppo noioso il cinema
E troppo anche il teatro
Il centro è affollato
Il pub è da sfigato
Chiamo gli amici e chiedo se
Loro hanno qualche idea
Ma l’unica risposta:
“portala in una frasca”
Devo cercare qualche evento
Un bel concerto un ballo lento
Un qualche cosa che le piaccia
E nel suo cuore farò breccia
Che fatica che si fa
Per fare colpo
La location lo si sa
conta tanto
mentre escogito qualcosa
mi domando chissà
Chissà lei che sta a pensa?
“Stasera mi vesto da bagascia!”
“Stasera mi vesto da bagascia!”
Chissà che cosa mi dirà
Lei ch’è così sagace
Affabile e loquace
Per questo che mi piace
Io invece proprio non saprei
Che dirle sul mio conto
Non è che ci sia tanto
Io dormo magno e canto
Che fatica che si fa
Per fare colpo
L’argomento lo si sa
Conta tanto
Mentre escogito qualcosa
Mi domando chissà
Chissà lei che sta a pensa
“Stasera mi vesto da bagascia!”
“Stasera mi vesto da bagascia!”
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3. |
Milano
03:24
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Giravo per le strade di Milano
Cercando di capire
Perché mi sentissi estraneo
Perché questa città
Non sollevasse l’interesse
Che la gente vi ripone
Mi viene incontro una ragazza che mi dice
“Come mai fai quella faccia?
Non la senti quell’ebbrezza che ti dà questa città?
Adesso te lo spiego io
Perché Milano è magica
Guarda il panorama dal Duomo
Guarda Milano
Ti porto in giro un po’ per farti vedere
E scopri Milano
Dovresti fare qualche foto qua e là
Fotografa Milano
È una fortuna avere questa città
Apprezza Milano”
Un po’ confuso dal quel gesto inatteso
Purtuttavia piacevolmente sorpreso
Vedevo in lei una passione molto forte
E la pulsione di volerne farne parte
Lei continuava ad elogiare la città
Diceva “guarda qui che dopo andiamo là
C’è tutto un mondo di cultura e di sapori
Di profumi e anche di odori in questa splendida realtà”
Diceva “senti l’aria fredda di Milano
Annusa Milano
Devi provare la cucina milanese
Assaggia Milano
E se poi ciò non ti dovesse bastare
Contempla Milano
Questi navigli sono unici al mondo
Ammira Milano”
Io non lo so se Milano mi piace
Ma qualcosa mi dice che dovresti spiegarmi ancora
Cosa intendi veramente
Non vorrei aver frainteso i tuoi progetti e spero ancora
Che magari fra mezzora
Potremmo seriamente fare quello che mi dici
Secondo me saremmo entrambi più felici
E dopo torno a Roma (/quindi dammi il culo e taci)
Lei sussurrava tenendomi la mano
“Percorri Milano”
Con decisione e con fermezza ripeteva
“Carpisci Milano”
E ci teneva da morire e ripeteva
“Osserva Milano”
“C’è solo un modo per capire” mi diceva
“Esplora Milano”
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4. |
Peter Pan
02:50
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Generazione di svogliati
Senza niente in mano
Quasi trentenni che dimostrano
Dieci anni in meno
Lasciati soli o forse solo
Con i paraocchi
Inseguiti dal terrore
Di svegliarsi vecchi
“Alla tua età
Avevo un figlio
Ed un lavoro ed una casa
Ed ero sveglio
Tu invece niente
Insofferente
Chissà perchè
Continui a fare il deficiente”
“Alla tua età
Non puoi sperare
Di continuare a mangiucchiare
Questo pane
Ma poi mi spieghi
Cosa ci trovi
Tutte le sere
come stronzi a stare fuori?”
vedi
Viviamo vite da rockstar
Ma poche donne
E pochi soldi solo
Un’etilica, fasulla libertà
Che all’alba sparirà la
Per chi combatte già
Questa fottuta
Sindrome di Peter Pan
“Alla tua età
Ancora sogni
E non accetti la realtà
Non ti rassegni
Alla tua età
Potresti fare
Tremila cose
Invece di piagnucolare”
“Alla tua età
Fatti un piacere
Datti da fare
Forza muovi quel sedere
Non ti vergogni?
Non mi rispondi?
Guardi la vita
E speri in Dio che si trasformi?”
vedi
Viviamo vite da rockstar
E crederemmo in
Gesù Cristo solo
Se la messa fosse open-bar
È dura la realtà
Per chi combatte già
Questa fottuta
Sindrome di Peter Pan
E siamo stanchi e insoddisfatti
Di aver fatto nulla
Diciamo sempre che partiamo
Ma la cosa bella
E’ che aspettiamo qui seduti
Che l’adolescenza
Ci abbandoni
E che finisca
Questa festa
Ma intanto
Viviamo vite da rockstar
Tenendo insieme
i cocci ancora un altro po’
Per credere che si realizzerà
Una vita senza età
Per chi l’abbraccerà
Questa fottuta
Sindrome di Peter Pan
E forse
Di queste vite da rockstar
Conserveremo
Vetri di bottiglie vuote
E un giorno ci sarà stabilità
E la maturità
Per chi sconfiggerà
Questa fottuta
Sindrome di Peter Pan
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5. |
Bikini
03:13
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Maggio se ne va
L’estate avanza a passo lento
Il sole splende alto
Il grillo canta e non c’è vento
Alice s’è svegliata
Libertà e odor di mare
La sabbia ancora è fresca
E sulle dune puoi danzare
Il traffico non c’è
Francesca grida “avanti tutta”
Il sole splende alto
Benvenuti a Capocotta
Chiara è rilassata
Libertà e odor di mare
La sabbia già un po’ scotta
Grattachecca per rinfrescare
Lascia le scarpe ed i vestiti giù in città
Trottolando a passo lento verso la tranquillità
E se domani qualche nuvola sarà
Reggae, occhiali, asciugamano e non c’è nulla che non va
Protezione venti
Le infradito e i racchettoni
Un soffio di scirocco
Fa ondeggiare gli ombrelloni
Giulia quanta sete
Libertà e odor di mare
La sabbia è incandescente
Una birretta per dissetare
Cocco bello
Cocco fresco
Una voce familiare
“cocco bello, cocco fresco”
il sole splende alto
da quest’acqua più non esco
Silvia dorme al sole
Libertà e odor di mare
Orizzonte niente male
Viene voglia di viaggiare
Lascia le scarpe ed i vestiti giù in città
Trottolando a passo lento verso la tranquillità
E se domani qualche nuvola sarà
Reggae, occhiali, asciugamano e non c’è nulla che non va
Un cocktail di emozioni
E un po’ di rum seduti al bar
Il sole scende lento
Per rituffarsi dentro al mar
Quante signorine
Libertà e odor di mare
Tanto materiale
Per il mio fantasticar
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6. |
Super Santos
02:34
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Quando i pomeriggi erano
Lunghi e interminabili
Quando avresti fatto tutto
Pur di non fare i compiti
Giù dal cielo come un fulmine
A ciel sereno
Un supereroe giungeva
Con il suo mantello nero
Super Santos tu ci aiuterai
Cavaliere arcano
Super Santos tu e la libertà
Mano nella mano
Super santos tu sei tutti noi
E per tutto il tempo
Al nostro fianco tu
Combatterai
Protettore dei parchetti
Baluardo di lealtà
Condottiero sui campetti
Di questa città
Tu profeta di virtù
Signor della tedesca
Coraggio da leone il mondo
Narra le tue gesta
Lui non teme il giardino
Del vicino
Lui non ha paura neanche
Del mio cane
Come ci hai insegnato noi
Affronteremo il mondo
Con l’infanzia
Sullo sfondo
Super Santos tu ci aiuterai
Cavaliere arcano
Super Santos tu e la libertà
Mano nella mano
Super santos tu sei tutti noi
E per tutto il tempo
Al nostro fianco tu
Combatterai
E se quel vecchiaccio cercherà
Di perforarti
Tu non sarai solo
Ci saremo noi
Ad aiutarti
E sul fare della sera
Come se venuto
Do# re#
Su nel cielo Super Santos
Tornerai
Sei un eroe magnifico per tutti noi
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7. |
Muhammed Kareem Abdul
03:48
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Era un giorno come un altro ad Istanbul
Lì viveva muhammed kareem abdul
Commerciante e uomo di grande virtù
Possedeva un agnello e niente più
Quell’agnello ch’era tutto ciò che aveva
Nonostante gli facesse un poco pena
Lui lo prende ed allo spiedo se lo fa
D’altra parte pure lui deve magna’
Nonostante quella vita di trincea
Stai a sentire questo turco cosa crea
Mentre mangia quell’ovino ha un’idea
Che vorrei che fosse stata prima mia
“in Europa la pietanza esporterò
con piadina, insalata e pommodo’
un successo inusitato ci sarà
Gli darò il nome di doener kebab”
Parte abdul
Da istanbul
Col kebab e niente più
Le nazioni dell’Europa sono tante
Ed in tutte quante il cibo è rivoltante
Ce n’è solo una che si mangia bene
E diresti che di andarci non conviene
Ed invece il nostro eroe ci si dirige
Pensa “quello è il posto che più mi si addice!
Nel paese dove il cibo è raffinato, che farò?
Carne scrausa e condimenti dozzinali importerò”
Il kebab
Che cos’è?
Abdul spiegacelo te
Nel Paese della pizza e della pasta
Caro abdul ma cosa ti sei messo in testa
A nessuno la tua carne piacerà
Dammi retta stai a sentire non ci andà
Ma lui aveva il cuore gonfio di speranza
E con somma cura e indomita perizia
Quel negozio al fine lui lo costruì
Rimanendo aperto sempre notte e dì
Mano a mano che la voce si spargeva
La pietanza sempre più piede prendeva
Ed in breve tempo tutta la città
Era in fila per mangiar il suo kebab
Viva abdul
Sai che c’è
Della notte tu sei il re
Così invece di pietanze salutari
O di bombe o di cornetti o dolci vari
Nelle notti che la fame ci attanaglia
Non c’è niente meglio di sta meraviglia
E vabbè che l’insalata sa di carta
E vabbè che quella carne non è cotta
Ma vuoi mettere il sapore della salsa
Gioia immensa e poco senso di decenza
Grande Abdul
Da istambul
Non andartene mai più
Il kebab
Fa impazzi
Abdul resta sempre qui
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8. |
Io non Ballo
04:14
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Questa festa che c’è
Sembra incredibile
Io non ballo
Faccio
Tappezzeria
Nella sala la musica impazza
Questo ritmo di charlie e grancassa
Fa vibrare all’unisono i muri
Fa vibrare all’unisono i cuori
Una distesa di mani nell’aria
Sottocassa la gente è più vera
Salta e canta che questa atmosfera
Ti porta in un posto che prima non c’era
Questa festa che c’è
Sembra incredibile
Io non ballo
Faccio
Tappezzeria fuori e dentro di me
gioia di vivere
Io non ballo
Faccio
Tappezzeria
L’energia dei sorrisi sui volti
Non c’è distinzione/niente barriere/miscellanea di diavoli e santi
I colori dei cocktail e delle magliette
Mosaico di vitalità
Il dj sopra il palco ed in pista
La sua tribù, direttore d’orchestra
Facci scordare da dove veniamo
Dimentichiamoci anche chi siamo
Questa festa che c’è
Sembra incredibile
Io non ballo
Faccio
Tappezzeria
Sotto il palco com’è
Non lo chiedere a me io non ballo
Faccio
Tappezzeria
Nella danza che è priva di errore
Comunione di corpi e calore
Puoi creare di colpo l’amore
Una notte di ventiquattrore
Troverò
Rassicurantì sofà
Di dubbia qualità
Che gioia mi dà
Questa festa che c’è
È proprio incredibile
Io non ballo
Faccio
Tappezzeria
Scatenarsi con te
Dev’essere incrèdibile
Ma io non ballo
Faccio
tappezzeria
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9. |
Zebedei
03:13
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Che malasorte amici miei
Quando ti urtano gli zebedei
Non ci son scuse non c’è pietà
Che troppo male troppo male fa
Sbattendo i piedi amici miei
Per coccolare un pò gli zebedei
Probabilmente non risolverete niente
Attirate solo l’attenzione
Dell’altra gente
Camminando conterrete il dolore
Pronunciando anatemi per ore
Passo passo tenendovi il casso
Cadendo in un fosso per il gran dolor
For me to be ok
Don’t touch my zebedei
ma che disdetta, io piangerei
per ogni calcio preso negli zebedei
con gli occhi gonfi, diventi blu
e pensi “adesso non li trovo più”
maledicendo tutti gli dèi
trovi conforto per i cari zebedei
quando il testicolo è in pericolo
il tuo morale è in bilico
non hai più senso civico/perdi il tuo senso civico
e questo è un punto critico
e già ti vedi sterile
con la voce flebile
vaneggi poi fraseggi
e gli zebedei ti reggi
Senti
Non hai capito
Non devi turbare la mia pace
Sei un calcio
Fra le gambe
O stai alle condizioni
E rispetti i penzoloni
O fuori dai coglioni
Si vede che non lo sai che
For me to be ok
Don’t touch my zebedei
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10. |
Non dire addio
05:44
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Alessandro è un ragazzo come tanti quando è inverno mette giacca sciarpa e guanti e l’inverno nel suo cuore adesso alberga ma è importante che la speme non la perda Alessandro è in crisi nella sua nazione non accetta questa triste condizione che in Italia c’è per lui ed i suoi amici senza impiego in ginocchio sopra i ceci Alessandro pensa a un film a una canzone che gli tiri su il morale che lo faccia un po’ calmare ma qui non c’è proprio niente che lo aiuti e vorrebbe lasciar stare
Sta pensando di espatriare ma io dico no Alessandro non lo fare no non farlo anche se del dubbio adesso senti il tarlo ma non sono vere quelle voci in giro che in Italia si lavora solo in nero no non dirlo non ci dire addio non farlo guarda è meglio non lasciarti andare preso dal tuo orgoglio
Ale che ti arrabbi a fare?
non dire addio mai Ale
Alessandro amico devi ragionare
Prima di partire devi valutare certo all’estero la paga non è snella
Ma la pizza c’ha la finta mozzarella
Al di là dell’Alpi guarda son sincero il tabacco è caro e il cielo è sempre nero ed inoltre mi hanno detto un fatto strano
Pare anche che non parlino italiano
Alessandro se vai lì sarai da solo dalla sera alla mattina
chi ti lava e ti cucina?
ti dovresti fidanzare con qualcuna
ma si sa che la straniera
fa carriera, mica stira
dammi retta resta e sposati a Concetta
no non farlo Lì la legge poi ti tocca rispettarla
Il biglietto devi farlo per davvero
E i parcheggi in doppia fila non ci sono no non dirlo non ci dire addio non farlo guarda è meglio qui c’è il mare e c’è bel tempo tutto l’anno quando dici addio fai male non dire addio mai Ale
Ale resta qua
Fuori non ci anda
Tanto a lavora
Chi te lo fa fa?
Non pensarci e
Famose ‘n caffè no non dire addio mai Ale
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11. |
Troppo Bella
03:45
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Guardi ed è già amore a prima vista Lei è troppo bella
Una che nel cuore ti rovista
Lei è troppo bella
Tanta riverenza e timor sacro
E l’autostima ti si annulla
Forse sei un tantino esagerato
Sì ma guarda quanto è bella!
Se si incrociano gli sguardi
ti imbarazzi ancor di più
Con coraggio ti avvicini e
Ti ritrovi a tu per tu
“Dimmi solo se vuoi bere
che ti compro tutto il bar
Mi stupisce che con quel tuo viso
non sei già una star
Sì sono io la persona
Che ti sta fissando da mezz’ora
So che non ti sembro sveglio
Ma giuro che di solito son meglio
Sarò un po’ scontato
Saranno gli occhi tuoi
Ma come te io non ne ho viste mai”
Ora vieni con me
Lei è troppo bella
Arouanauei fo dis laif tu bi ova
Lei è troppo bella
Lei sorride e tu progetti già dei figli
E un focolare che vi scalda
Lei è la ragazza dei tuoi sogni
Lei è troppo bella
Pur di averla sei disposto
A pregare anche Visnù
Ci riprovi a dir qualcosa e
Ti ci impegni anche di più
“Fare finta di ignorarti
senti proprio non mi va
Tanto è inutile nascondersi
io sono quello là
Sì sono io la persona
Che ti sta fissando da mezz’ora
So che non ti sembro sveglio
Ma giuro che di solito son meglio
Sarò un po’ banale
Saranno gli occhi tuoi
Ma come te io non ne ho viste mai”
Ecco senti che il momento è giusto
Devi conquistarla
La faresti tua con mucho gusto
Bada quanto è bella
“Senti non resisto te lo dico
Tu sei troppo bella
ah stai andando via con tuo amico..”
Era troppo bella
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12. |
U.N.E.S.C.O.
04:43
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Che cos’è?
Cattura l’attenzione E tutte le persone
Ammutoliscono
Che cos’è?
Merita riflessione
Rispetto e ammirazione
Carisma estetico
Fulgido esempio di arte
Fratelli italiani stringiamoci a coorte
Attorno a cotanta
Natura divina
Che rende il paesaggio
Migliore di prima
Non distogliere lo sguardo mai
Se ti perdi anche un momento solo ti pentirai
Ci sentiamo poeti
Corone d’alloro
In un grido di esultanza
Si alza il coro
Ma che chiappe c’ha
Quella bionda che sta là?
Sono un bene culturale che appartiene alla città
E’ la verità
E l’UNESCO non lo sa
Ma quel fondoschiena è patrimonio dell’umanità
Che cos’è?
Ma guarda quanta grazia
Il cuore mi si strazia
Sindrome di Stendhal
Che cos’è?
La bocca si spalanca
Ed il discorso arranca
Visione mistica
Questa natura m’incanta
Come da grande pittore dipinta
Appare perfetta
Ti dico una cosa
Andrebbe protetta
È troppo preziosa
Son protette le piramidi
La grande muraglia ed altre cose simili
Quindi non vedo perché
Non lo sono anche loro
Se anche tu la pensi come me
Grida in coro
Ma che bocce c’ha
Quella bionda che sta là
Sono un bene culturale che appartiene alla città
È la verità
E l’UNESCO non lo sa
Ma quel davanzale è patrimonio dell’umanità
Io non credo ai monumenti
Io non credo nei paesaggi Ma due chiappe nei paraggi fanno tutti più contenti
non crediamo ai monumenti non crediamo nei paesaggi ma due bocce nei paraggi fanno tutti più contenti
per le belle signorine
io non posso che cantare
Ma che chiappe c’ha
Quella bionda che sta là?
Sono un bene culturale che appartiene alla città
E’ la verità
E l’UNESCO non lo sa
Ma quel fondoschiena è patrimonio dell’umanità
Ma che chiappe c’ha
Quella bionda che sta là?
Sono un bene culturale che appartiene alla città
E’ la verità
E l’UNESCO non lo sa
Ma quel fondoschiena è patrimonio dell’umanità
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Beer Brodaz Rome, Italy
Ciao, il nostro complessino si chiama Beer Brodaz.
Veniamo da Roma Sud, un'isola felice sperduta tra la
Laurentina e l'Ardeatina.
Ogni tanto strimpelliamo due/tre canzonette in giro.
Ci piacciono la pasta asciutta, le chitarre distorte e le femmine.
Siamo come te.
Vergogna.
... more
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