We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

Nel Rispetto Della Quiete

by Beer Brodaz

supported by
/
  • Streaming + Download

    Includes unlimited streaming via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    Purchasable with gift card

      €4 EUR  or more

     

  • Full Digital Discography

    Get all 3 Beer Brodaz releases available on Bandcamp and save 50%.

    Includes unlimited streaming via the free Bandcamp app, plus high-quality downloads of Nel Rispetto Della Quiete, Questa Barba Mi Logora, and Vacanze a Tuvalu. , and , .

    Purchasable with gift card

      €5 EUR or more (50% OFF)

     

1.
Rutta Libre 04:19
Beer Brodaz – Rutta libre C’era una volta un pub di periferia ora non c’è più C’era una volta il pub della vita mia ora non c’è più Che l’hanno fatto chiude i vecchi dei palazzi che non volevano sentire gli schiamazzi e le risate e l’allegria di quei ragazzi Cacacazzi Se c’è la musica che esce dalle casse che sia elettronica o dal vivo per le masse loro te chiamano le guardie e fanno i pezzi Cacacazzi Ma noi col cazzo che buttamo giù il volume vogliamo fa caciara generare confusione la rabbia è giunta al limite la birra è proprio tanta uniti contro tutti scateniamo la rivolta Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Tu chiama le guardie io mi prendo un’altra media e grido Eee ooo pugno chiuso e rutta libre C’era una volta la roma alcolica ora non c’è più C’era una volta la notte magica ora non c’è più Che puntuale spunta fuori l’ordinanza ed ogni sindaco felice l’autorizza se no chi vive in centro poi con lui s’incazza Che arroganza E a noi ci tocca bere birra dalla plastica e dopo le due non bevi più, la cosa è drastica per chi lavora la faccenda is fa ostica Agonistica A noi non piace neanche un po’ la situazione vogliamo fa caciara generare confusione la rabbia è giunta al limite la birra è proprio tanta uniti contro tutti scateniamo la rivolta Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Tu fai l’ordinanza io mi prendo un’altra media e grido Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Ho capito che volete voi volete farmi smette e con tutti questi limiti io mi sento un po’ alle strette se in città non posso bere e in periferia nemmeno ditelo subito e senza fare domande mi ricomincio a fare le canne prendo il posacenere mi piazzo sul divano le videocassette delle tartarughe ninja e piano piano senza far rumore come piace a voi senza far rumore come piace a voi Ma a noi col cazzo che ce chiudi dentro casa Io voglio fa caciara e tu ricordati sta cosa la rabbia è giunta al limite la birra è proprio tanta uniti contro tutti scateniamo la rivolta Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Eee ooo pugno chiuso e rutta libre Se ci va una canna l'appicciamo sotto casa tua Eee ooo pugno chiuso e rutta libre
2.
Stasera 03:27
Stasera vedo quella là Mi devo preparare Lavarmi ed acchittare Per farla innamorare Svuoto l’armadio ma non ho Nemmeno una camicia E i jeans mi stanno larghi Non devo fare tardi Botta all’ascella madida La barba non la faccio C’ho un viso che è uno straccio Ma sono stato peggio Forse il profumo non ci va È poco raffinato Mi sento molto agitato E pare che m’hanno menato Che fatica che si fa Per fare colpo Il vestiario lo si sa conta tanto mentre escogito qualcosa mi domando chissà Chissà lei che sta a pensa? “Stasera mi vesto da bagascia!” “Stasera mi vesto da bagascia!” Dove la porto chi lo sa? Mi ci vuole un’idea Qualcosa di brillante E che sia interessante Troppo noioso il cinema E troppo anche il teatro Il centro è affollato Il pub è da sfigato Chiamo gli amici e chiedo se Loro hanno qualche idea Ma l’unica risposta: “portala in una frasca” Devo cercare qualche evento Un bel concerto un ballo lento Un qualche cosa che le piaccia E nel suo cuore farò breccia Che fatica che si fa Per fare colpo La location lo si sa conta tanto mentre escogito qualcosa mi domando chissà Chissà lei che sta a pensa? “Stasera mi vesto da bagascia!” “Stasera mi vesto da bagascia!” Chissà che cosa mi dirà Lei ch’è così sagace Affabile e loquace Per questo che mi piace Io invece proprio non saprei Che dirle sul mio conto Non è che ci sia tanto Io dormo magno e canto Che fatica che si fa Per fare colpo L’argomento lo si sa Conta tanto Mentre escogito qualcosa Mi domando chissà Chissà lei che sta a pensa “Stasera mi vesto da bagascia!” “Stasera mi vesto da bagascia!”
3.
Milano 03:24
Giravo per le strade di Milano Cercando di capire Perché mi sentissi estraneo Perché questa città Non sollevasse l’interesse Che la gente vi ripone Mi viene incontro una ragazza che mi dice “Come mai fai quella faccia? Non la senti quell’ebbrezza che ti dà questa città? Adesso te lo spiego io Perché Milano è magica Guarda il panorama dal Duomo Guarda Milano Ti porto in giro un po’ per farti vedere E scopri Milano Dovresti fare qualche foto qua e là Fotografa Milano È una fortuna avere questa città Apprezza Milano” Un po’ confuso dal quel gesto inatteso Purtuttavia piacevolmente sorpreso Vedevo in lei una passione molto forte E la pulsione di volerne farne parte Lei continuava ad elogiare la città Diceva “guarda qui che dopo andiamo là C’è tutto un mondo di cultura e di sapori Di profumi e anche di odori in questa splendida realtà” Diceva “senti l’aria fredda di Milano Annusa Milano Devi provare la cucina milanese Assaggia Milano E se poi ciò non ti dovesse bastare Contempla Milano Questi navigli sono unici al mondo Ammira Milano” Io non lo so se Milano mi piace Ma qualcosa mi dice che dovresti spiegarmi ancora Cosa intendi veramente Non vorrei aver frainteso i tuoi progetti e spero ancora Che magari fra mezzora Potremmo seriamente fare quello che mi dici Secondo me saremmo entrambi più felici E dopo torno a Roma (/quindi dammi il culo e taci) Lei sussurrava tenendomi la mano “Percorri Milano” Con decisione e con fermezza ripeteva “Carpisci Milano” E ci teneva da morire e ripeteva “Osserva Milano” “C’è solo un modo per capire” mi diceva “Esplora Milano”
4.
Peter Pan 02:50
Generazione di svogliati Senza niente in mano Quasi trentenni che dimostrano Dieci anni in meno Lasciati soli o forse solo Con i paraocchi Inseguiti dal terrore Di svegliarsi vecchi “Alla tua età Avevo un figlio Ed un lavoro ed una casa Ed ero sveglio Tu invece niente Insofferente Chissà perchè Continui a fare il deficiente” “Alla tua età Non puoi sperare Di continuare a mangiucchiare Questo pane Ma poi mi spieghi Cosa ci trovi Tutte le sere come stronzi a stare fuori?” vedi Viviamo vite da rockstar Ma poche donne E pochi soldi solo Un’etilica, fasulla libertà Che all’alba sparirà la Per chi combatte già Questa fottuta Sindrome di Peter Pan “Alla tua età Ancora sogni E non accetti la realtà Non ti rassegni Alla tua età Potresti fare Tremila cose Invece di piagnucolare” “Alla tua età Fatti un piacere Datti da fare Forza muovi quel sedere Non ti vergogni? Non mi rispondi? Guardi la vita E speri in Dio che si trasformi?” vedi Viviamo vite da rockstar E crederemmo in Gesù Cristo solo Se la messa fosse open-bar È dura la realtà Per chi combatte già Questa fottuta Sindrome di Peter Pan E siamo stanchi e insoddisfatti Di aver fatto nulla Diciamo sempre che partiamo Ma la cosa bella E’ che aspettiamo qui seduti Che l’adolescenza Ci abbandoni E che finisca Questa festa Ma intanto Viviamo vite da rockstar Tenendo insieme i cocci ancora un altro po’ Per credere che si realizzerà Una vita senza età Per chi l’abbraccerà Questa fottuta Sindrome di Peter Pan E forse Di queste vite da rockstar Conserveremo Vetri di bottiglie vuote E un giorno ci sarà stabilità E la maturità Per chi sconfiggerà Questa fottuta Sindrome di Peter Pan
5.
Bikini 03:13
Maggio se ne va L’estate avanza a passo lento Il sole splende alto Il grillo canta e non c’è vento Alice s’è svegliata Libertà e odor di mare La sabbia ancora è fresca E sulle dune puoi danzare Il traffico non c’è Francesca grida “avanti tutta” Il sole splende alto Benvenuti a Capocotta Chiara è rilassata Libertà e odor di mare La sabbia già un po’ scotta Grattachecca per rinfrescare Lascia le scarpe ed i vestiti giù in città Trottolando a passo lento verso la tranquillità E se domani qualche nuvola sarà Reggae, occhiali, asciugamano e non c’è nulla che non va Protezione venti Le infradito e i racchettoni Un soffio di scirocco Fa ondeggiare gli ombrelloni Giulia quanta sete Libertà e odor di mare La sabbia è incandescente Una birretta per dissetare Cocco bello Cocco fresco Una voce familiare “cocco bello, cocco fresco” il sole splende alto da quest’acqua più non esco Silvia dorme al sole Libertà e odor di mare Orizzonte niente male Viene voglia di viaggiare Lascia le scarpe ed i vestiti giù in città Trottolando a passo lento verso la tranquillità E se domani qualche nuvola sarà Reggae, occhiali, asciugamano e non c’è nulla che non va Un cocktail di emozioni E un po’ di rum seduti al bar Il sole scende lento Per rituffarsi dentro al mar Quante signorine Libertà e odor di mare Tanto materiale Per il mio fantasticar
6.
Super Santos 02:34
Quando i pomeriggi erano Lunghi e interminabili Quando avresti fatto tutto Pur di non fare i compiti Giù dal cielo come un fulmine A ciel sereno Un supereroe giungeva Con il suo mantello nero Super Santos tu ci aiuterai Cavaliere arcano Super Santos tu e la libertà Mano nella mano Super santos tu sei tutti noi E per tutto il tempo Al nostro fianco tu Combatterai Protettore dei parchetti Baluardo di lealtà Condottiero sui campetti Di questa città Tu profeta di virtù Signor della tedesca Coraggio da leone il mondo Narra le tue gesta Lui non teme il giardino Del vicino Lui non ha paura neanche Del mio cane Come ci hai insegnato noi Affronteremo il mondo Con l’infanzia Sullo sfondo Super Santos tu ci aiuterai Cavaliere arcano Super Santos tu e la libertà Mano nella mano Super santos tu sei tutti noi E per tutto il tempo Al nostro fianco tu Combatterai E se quel vecchiaccio cercherà Di perforarti Tu non sarai solo Ci saremo noi Ad aiutarti E sul fare della sera Come se venuto Do# re# Su nel cielo Super Santos Tornerai Sei un eroe magnifico per tutti noi
7.
Era un giorno come un altro ad Istanbul Lì viveva muhammed kareem abdul Commerciante e uomo di grande virtù Possedeva un agnello e niente più Quell’agnello ch’era tutto ciò che aveva Nonostante gli facesse un poco pena Lui lo prende ed allo spiedo se lo fa D’altra parte pure lui deve magna’ Nonostante quella vita di trincea Stai a sentire questo turco cosa crea Mentre mangia quell’ovino ha un’idea Che vorrei che fosse stata prima mia “in Europa la pietanza esporterò con piadina, insalata e pommodo’ un successo inusitato ci sarà Gli darò il nome di doener kebab” Parte abdul Da istanbul Col kebab e niente più Le nazioni dell’Europa sono tante Ed in tutte quante il cibo è rivoltante Ce n’è solo una che si mangia bene E diresti che di andarci non conviene Ed invece il nostro eroe ci si dirige Pensa “quello è il posto che più mi si addice! Nel paese dove il cibo è raffinato, che farò? Carne scrausa e condimenti dozzinali importerò” Il kebab Che cos’è? Abdul spiegacelo te Nel Paese della pizza e della pasta Caro abdul ma cosa ti sei messo in testa A nessuno la tua carne piacerà Dammi retta stai a sentire non ci andà Ma lui aveva il cuore gonfio di speranza E con somma cura e indomita perizia Quel negozio al fine lui lo costruì Rimanendo aperto sempre notte e dì Mano a mano che la voce si spargeva La pietanza sempre più piede prendeva Ed in breve tempo tutta la città Era in fila per mangiar il suo kebab Viva abdul Sai che c’è Della notte tu sei il re Così invece di pietanze salutari O di bombe o di cornetti o dolci vari Nelle notti che la fame ci attanaglia Non c’è niente meglio di sta meraviglia E vabbè che l’insalata sa di carta E vabbè che quella carne non è cotta Ma vuoi mettere il sapore della salsa Gioia immensa e poco senso di decenza Grande Abdul Da istambul Non andartene mai più Il kebab Fa impazzi Abdul resta sempre qui
8.
Io non Ballo 04:14
Questa festa che c’è Sembra incredibile Io non ballo Faccio Tappezzeria Nella sala la musica impazza Questo ritmo di charlie e grancassa Fa vibrare all’unisono i muri Fa vibrare all’unisono i cuori Una distesa di mani nell’aria Sottocassa la gente è più vera Salta e canta che questa atmosfera Ti porta in un posto che prima non c’era Questa festa che c’è Sembra incredibile Io non ballo Faccio Tappezzeria fuori e dentro di me gioia di vivere Io non ballo Faccio Tappezzeria L’energia dei sorrisi sui volti Non c’è distinzione/niente barriere/miscellanea di diavoli e santi I colori dei cocktail e delle magliette Mosaico di vitalità Il dj sopra il palco ed in pista La sua tribù, direttore d’orchestra Facci scordare da dove veniamo Dimentichiamoci anche chi siamo Questa festa che c’è Sembra incredibile Io non ballo Faccio Tappezzeria Sotto il palco com’è Non lo chiedere a me io non ballo Faccio Tappezzeria Nella danza che è priva di errore Comunione di corpi e calore Puoi creare di colpo l’amore Una notte di ventiquattrore Troverò Rassicurantì sofà Di dubbia qualità Che gioia mi dà Questa festa che c’è È proprio incredibile Io non ballo Faccio Tappezzeria Scatenarsi con te Dev’essere incrèdibile Ma io non ballo Faccio tappezzeria
9.
Zebedei 03:13
Che malasorte amici miei Quando ti urtano gli zebedei Non ci son scuse non c’è pietà Che troppo male troppo male fa Sbattendo i piedi amici miei Per coccolare un pò gli zebedei Probabilmente non risolverete niente Attirate solo l’attenzione Dell’altra gente Camminando conterrete il dolore Pronunciando anatemi per ore Passo passo tenendovi il casso Cadendo in un fosso per il gran dolor For me to be ok Don’t touch my zebedei ma che disdetta, io piangerei per ogni calcio preso negli zebedei con gli occhi gonfi, diventi blu e pensi “adesso non li trovo più” maledicendo tutti gli dèi trovi conforto per i cari zebedei quando il testicolo è in pericolo il tuo morale è in bilico non hai più senso civico/perdi il tuo senso civico e questo è un punto critico e già ti vedi sterile con la voce flebile vaneggi poi fraseggi e gli zebedei ti reggi Senti Non hai capito Non devi turbare la mia pace Sei un calcio Fra le gambe O stai alle condizioni E rispetti i penzoloni O fuori dai coglioni Si vede che non lo sai che For me to be ok Don’t touch my zebedei
10.
Alessandro è un ragazzo come tanti quando è inverno mette giacca sciarpa e guanti e l’inverno nel suo cuore adesso alberga ma è importante che la speme non la perda Alessandro è in crisi nella sua nazione non accetta questa triste condizione che in Italia c’è per lui ed i suoi amici senza impiego in ginocchio sopra i ceci Alessandro pensa a un film a una canzone che gli tiri su il morale che lo faccia un po’ calmare ma qui non c’è proprio niente che lo aiuti e vorrebbe lasciar stare Sta pensando di espatriare ma io dico no Alessandro non lo fare no non farlo anche se del dubbio adesso senti il tarlo ma non sono vere quelle voci in giro che in Italia si lavora solo in nero no non dirlo non ci dire addio non farlo guarda è meglio non lasciarti andare preso dal tuo orgoglio Ale che ti arrabbi a fare? non dire addio mai Ale Alessandro amico devi ragionare Prima di partire devi valutare certo all’estero la paga non è snella Ma la pizza c’ha la finta mozzarella Al di là dell’Alpi guarda son sincero il tabacco è caro e il cielo è sempre nero ed inoltre mi hanno detto un fatto strano Pare anche che non parlino italiano Alessandro se vai lì sarai da solo dalla sera alla mattina chi ti lava e ti cucina? ti dovresti fidanzare con qualcuna ma si sa che la straniera fa carriera, mica stira dammi retta resta e sposati a Concetta no non farlo Lì la legge poi ti tocca rispettarla Il biglietto devi farlo per davvero E i parcheggi in doppia fila non ci sono no non dirlo non ci dire addio non farlo guarda è meglio qui c’è il mare e c’è bel tempo tutto l’anno quando dici addio fai male non dire addio mai Ale Ale resta qua Fuori non ci anda Tanto a lavora Chi te lo fa fa? Non pensarci e Famose ‘n caffè no non dire addio mai Ale
11.
Troppo Bella 03:45
Guardi ed è già amore a prima vista Lei è troppo bella Una che nel cuore ti rovista Lei è troppo bella Tanta riverenza e timor sacro E l’autostima ti si annulla Forse sei un tantino esagerato Sì ma guarda quanto è bella! Se si incrociano gli sguardi ti imbarazzi ancor di più Con coraggio ti avvicini e Ti ritrovi a tu per tu “Dimmi solo se vuoi bere che ti compro tutto il bar Mi stupisce che con quel tuo viso non sei già una star Sì sono io la persona Che ti sta fissando da mezz’ora So che non ti sembro sveglio Ma giuro che di solito son meglio Sarò un po’ scontato Saranno gli occhi tuoi Ma come te io non ne ho viste mai” Ora vieni con me Lei è troppo bella Arouanauei fo dis laif tu bi ova Lei è troppo bella Lei sorride e tu progetti già dei figli E un focolare che vi scalda Lei è la ragazza dei tuoi sogni Lei è troppo bella Pur di averla sei disposto A pregare anche Visnù Ci riprovi a dir qualcosa e Ti ci impegni anche di più “Fare finta di ignorarti senti proprio non mi va Tanto è inutile nascondersi io sono quello là Sì sono io la persona Che ti sta fissando da mezz’ora So che non ti sembro sveglio Ma giuro che di solito son meglio Sarò un po’ banale Saranno gli occhi tuoi Ma come te io non ne ho viste mai” Ecco senti che il momento è giusto Devi conquistarla La faresti tua con mucho gusto Bada quanto è bella “Senti non resisto te lo dico Tu sei troppo bella ah stai andando via con tuo amico..” Era troppo bella
12.
U.N.E.S.C.O. 04:43
Che cos’è? Cattura l’attenzione E tutte le persone Ammutoliscono Che cos’è? Merita riflessione Rispetto e ammirazione Carisma estetico Fulgido esempio di arte Fratelli italiani stringiamoci a coorte Attorno a cotanta Natura divina Che rende il paesaggio Migliore di prima Non distogliere lo sguardo mai Se ti perdi anche un momento solo ti pentirai Ci sentiamo poeti Corone d’alloro In un grido di esultanza Si alza il coro Ma che chiappe c’ha Quella bionda che sta là? Sono un bene culturale che appartiene alla città E’ la verità E l’UNESCO non lo sa Ma quel fondoschiena è patrimonio dell’umanità Che cos’è? Ma guarda quanta grazia Il cuore mi si strazia Sindrome di Stendhal Che cos’è? La bocca si spalanca Ed il discorso arranca Visione mistica Questa natura m’incanta Come da grande pittore dipinta Appare perfetta Ti dico una cosa Andrebbe protetta È troppo preziosa Son protette le piramidi La grande muraglia ed altre cose simili Quindi non vedo perché Non lo sono anche loro Se anche tu la pensi come me Grida in coro Ma che bocce c’ha Quella bionda che sta là Sono un bene culturale che appartiene alla città È la verità E l’UNESCO non lo sa Ma quel davanzale è patrimonio dell’umanità Io non credo ai monumenti Io non credo nei paesaggi Ma due chiappe nei paraggi fanno tutti più contenti non crediamo ai monumenti non crediamo nei paesaggi ma due bocce nei paraggi fanno tutti più contenti per le belle signorine io non posso che cantare Ma che chiappe c’ha Quella bionda che sta là? Sono un bene culturale che appartiene alla città E’ la verità E l’UNESCO non lo sa Ma quel fondoschiena è patrimonio dell’umanità Ma che chiappe c’ha Quella bionda che sta là? Sono un bene culturale che appartiene alla città E’ la verità E l’UNESCO non lo sa Ma quel fondoschiena è patrimonio dell’umanità

about

Una ricerca minuziosa sulla fenomenologia del rumore nella Roma contemporanea, concepita e sperimentata in ambito accademico dai massimi esperti in sociologia ed antropologia dell'Istituto "Rosetta, cacio e mortadella", avente l’obiettivo di spiegare perché le istituzioni abbiano messo in campo ingenti provvedimenti per ridimensionare "er vocione" di una generazione allo sbaraglio.

Tale fenomeno ha avuto importanti riflessi sociali sugli usi e sui costumi delle comunità periferiche della Metropoli, che si sono adeguati a questa nuova situazione con una ritrovata ondata di creatività nella ricerca della risposta alla domanda esistenziale: "stasera che famo?".

Lo studio mette a nudo le paure, i sogni e le ambizioni degli overventi e degli undertrenta, rimescola con giubilo gli sporadici aspetti umani, e allieta le conclusioni mettendole in musica nel rispetto della quiete.

credits

released November 1, 2015

license

tags

about

Beer Brodaz Rome, Italy

Ciao, il nostro complessino si chiama Beer Brodaz.
Veniamo da Roma Sud, un'isola felice sperduta tra la Laurentina e l'Ardeatina.
Ogni tanto strimpelliamo due/tre canzonette in giro.
Ci piacciono la pasta asciutta, le chitarre distorte e le femmine.
Siamo come te.
Vergogna.
... more

contact / help

Contact Beer Brodaz

Streaming and
Download help

Report this album or account